Da oltre 160 anni, Rimini è nei ricordi e nei sogni di generazioni di vacanzieri. Il segreto del suo successo sono la cordialità, l’ospitalità dei luoghi e dei suoi abitanti e un territorio famoso per i suoi 15 km di spiaggia, 230 colorati stabilimenti balneari, oltre 1000 alberghi e parchi divertimento, ma anche per i suoi 2000 anni di storia e un piccolo scrigno d`arte.

Qui il mare è un modo di vivere, è la scenografia dei film di Fellini, è il mito del divertimento estivo che si rinnova ogni giorno, è la magia delle brume d’inverno. Ma prima di tutto questo, Rimini è stata una città ambita e contesa, `capitale` di una signoria, quella dei Malatesta, crocevia di culture di cui conserva antiche e preziose testimonianze.

Durante tutto l’anno un soggiorno a Rimini è sinonimo di divertimento e cultura. I suoi tesori d’arte contemplano capolavori unici che vanno dal periodo romano a quello rinascimentale. Un luogo da conoscere seguendo le tracce imponenti e suggestive lasciate da venti secoli di storia come l`Arco d`Augusto, il Ponte di Tiberio, Castel Sigismondo, il Tempio Malatestiano, la romana piazza Tre Martiri o la medioevale piazza Cavour, per terminare con il Museo della città che custodisce il suo passato, attraverso oltre 1500 opere, e il sito archeologico dellaDomus del Chirurgo con l’eccezionale corredo chirurgico-farmaceutico, giunto intatto a noi dall'età romana.

Rimini è anche la città del Teatro “Amintore Galli”, capolavoro neoclassico di Luigi Poletti, inaugurato da Giuseppe Verdi nel 1857 con L'Aroldo; uno degli esempi più significativi dell'architettura teatrale dell'Ottocento, lesionato dai bombardamenti del 1943 e ora, dopo decenni di abbandono e un intervento di totale ristrutturazione, nuovamente aperto al pubblico.Un concentrato di bellezza che da alcuni anni la città sta recuperando e valorizzando e che nel 2020 si completerà con l'inaugurazione del Museo Fellini.


Una passeggiata a piedi nudi in riva al mare, per chiacchiere o meditazioni, è sicuramente avvincente ogni giorno dell’anno, nell’eccellente organizzazione estiva o nella solitaria melanconia della stagione invernale.